La giornata è stata occasione per mostrare l’impatto sul territorio che hanno avuto alcuni dei progetti finanziati
Si è concluso con successo l’Evento regionale organizzato dal PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 lo scorso 18 aprile presso l’Università degli Studi di Teramo. L’appuntamento, dal titolo “Dall’Università all’impresa: la ricerca è innovazione - Focus Abruzzo-Molise”, continua il percorso di confronto con le Regioni e i territori target del Programma sulla scia dell’ultimo Evento Annuale che si è svolto a Bari lo scorso 5 dicembre.
L’Autorità di Gestione del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020, Sara Rossi, ha aperto la giornata evidenziando come questi eventi diano l’opportunità di cogliere ancora più nel profondo le molteplici sfumature delle diverse Azioni che compongono questo Programma che spazia dal supporto al capitale umano al finanziamento di progetti innovativi di imprese e infrastrutture di ricerca. “Sono onorata di rappresentare un Ministero che è sempre presente accanto ai beneficiari, accompagnandoli fin dalle prime fasi iniziali e condividendo con loro un esercizio di lavoro straordinario che nella maggior parte dei casi porta a grandi risultati per il territorio coinvolto e per il Paese intero”. Accanto a lei per i saluti istituzionali l’Assessore regionale, con delega alla Ricerca e Università, Pietro Quaresimale, il sindaco di Teramo, Gianguido D’Alberto, e il Rettore dell’Università degli studi di Teramo, Dino Mastrocola. Assieme hanno dato avvio alla mattinata di lavori incentrata a discutere i temi del sostengo concreto del Pon al percorso di rilancio del dottorato, in chiave industriale e non solo, per far si che questo possa diventare un vero e proprio biglietto da visita oltre la carriera in ambito universitario. L’Assessore Quaresimale ha ricordato che proprio all’Università di Teramo è stato inaugurato un nuovo corso di laurea in diritto dell’ambiente ed energia, il primo in Italia, che servirà a preparare i giovani alle sfide della transizione ecologica.
Questi i temi cardine della prima parte della sessione dedicata alla collaborazione tra università e impresa alla quale hanno quindi preso parte Dino Mastrocola, Rettore dell’Università degli studi di Teramo, Piero Di Carlo, Prorettore dell’Università degli studi di Chieti-Pescara, Nicola Guglielmi, Prorettore Gran Sasso Science Institute, Edoardo Alesse, Rettore dell’Università degli studi dell’Aquila e Rocco Olivese, delegato del Rettore dell’Università degli Studi del Molise. I Rettori hanno nuovamente ribadito l’importanza del dottorato come percorso per qualificarsi professionalmente, e i benefici in tal senso grazie ai fondi PON che ha permesso di compiere quel passo in avanti al dottorato: se un tempo era lo strumento per la via d’accesso alla carriera accademica oggi diventa una “privilegiata” anche per accedere al il mondo del lavoro. Questo perché è possibile intercettare le esigenze delle imprese grazie allo sviluppo di progetti qualificati che possono avere uno sviluppo concreto nel mondo imprenditoriale con ricadute importanti sul territorio. Il percorso di dottorato rappresenta, quindi, un’occasione straordinaria per “aprire” cantieri innovativi in sinergia con altri soggetti attivi nel campo della ricerca, dando la possibilità di investire sulle competenze del futuro e di effettuare quel trasferimento tecnologico necessario per affrontare la sfida della competitività.
La seconda parte della sessione ha visto alternarsi sul palco alcuni dottorandi e ricercatori delle università abruzzesi e molisane introdotti da Sabrina Saccomandi, esperta del Ministero dell’Università e della Ricerca, che hanno raccontato la loro esperienza realizzata proprio grazie alle risorse del PON Ricerca e Innovazione. Dopo la proiezione di un video che ha messo insieme i contributi prodotti direttamente dai ricercatori che hanno partecipato alla call lanciata a febbraio scorso dal Programma, gli interventi hanno ribadito l’importanza del capitale umano, l’unico inesauribile e inalienabile, che rappresenta il cuore pulsante attorno al quale costruire il futuro.
La sessione successiva è stata dedicata ai progetti di imprese, infrastrutture di ricerca e partenariati pubblico-privati che hanno avuto un forte impatto per lo sviluppo del territorio. Si è aperta con la proiezione, in anteprima, del docu-video sui progetti realizzati in Abruzzo e Molise.
Giuseppe Marrucchella, Prof. dell’Università di Teramo per progetto ADAL del Fondo di Fondi Ricerca e Innovazione, ha raccontato come il progetto risponda a un’esigenza molto sentita nella filiera di riferimento a livello internazionale di un monitoraggio efficace ed efficiente nei macelli di carne suina. La collaborazione con l’azienda Farm4Trade, beneficiaria del finanziamento del PON, è stata fondamentale per la ricerca sulle relative patologie e per prevenire potenziali danni economici dipendenti da agenti virus e batteri poiché la diagnostica di laboratorio non è sempre soddisfacente. Sempre nell’ambito dei progetti finanziati dal Fondo di Fondi è intervenuto il dott. Stefano Patarnello, della Fondazione Policlinico Gemelli per progetto G2RWD, che ha illustrato un modello per contrastare lo scompenso cardiaco in fase di sviluppo: l’intenzione è quella di permettere ai medici di lavorare nelle migliori condizioni con il supporto della tecnologia e del data scientist, una figura innovativa da introdurre anche nel mondo della sanità.
Per il Potenziamento delle Infrastrutture di ricerca è intervenuto l’Ing. Aldo Ianni dell’INFN, coordinatore del progetto Faro2030, che ha evidenziato come il finanziamento del PON abbia permesso un aumento della competitività a livello sovranazionale dei Laboratori del Gran Sasso, portando innovazione in ambito tecnologico e nelle competenze sul campo, dando la possibilità a diversi studenti neolaureati di svolgere un periodo di formazione in laboratorio.
Nell’ambito dell’Azione Ricerca industriale e Sviluppo Sperimentale, Vittorio Rosato dell’ENEA, ha portato l’esperienza del progetto RAFAEL, utile a fronteggiare catastrofi ambientali ed eventi sismici in un territorio come quello italiano dove questi fenomeni sono purtroppo all’ordine del giorno. Far continuare a vivere questo progetto permetterebbe di fornire a imprese e PMI innovative nuove linee di applicazione in ambiti strategici come quello della protezione delle infrastrutture cliniche nazionali. Per il progetto PMGB è intervenuto Piero Di Carlo, Prorettore al ranking e allo sviluppo di attività di ricerca di ateneo dell’Università degli studi di Chieti-Pescara, che ha raccontato come la medicina stia cambiando, tanto da prevedere figure nuove come l’informatico, l’ingegnere e il data scientist che sappiano leggere e organizzare i dati raccolti con un pannello come quello realizzato con il progetto, utile a processare una notevole mole di informazioni da analizzarli e traslare sulla parte diagnostica. L’impatto è notevole perché i dati hanno permesso di capire, ad esempio, quali farmaci utilizzare per trattare uno specifico tumore. Rocco Oliveto, delegato del Rettore degli studi del Molise, ha presentato la sperimentazione che si sta realizzando con il progetto ATTICUS e che sta andando verso l’ottenimento di una certificazione medica. La sperimentazione del corpetto con sensori realizzato per anziani e malati affetti da Alzheimer potrebbe aiutare la valutazione del potenziale stress oltre alla comprensione di come e quando intervenire anche con cure farmacologiche. Grazie alle risorse del PON è stato possibile avviare ambiti di ricerca che in precedenza non erano previsti nell’ateneo molisano.
La conclusione della mattinata è stata dedicata alla programmazione 2021-2027 con un dialogo a due voci tra Sara Rossi e il rapporteur Luciano Conte, DG Employment, Social Affairs and Inclusion della Commissione Europea. I punti discussi hanno riguardato l’opportunità e il conseguente auspicio per la creazione tavoli tecnici con le Regioni dove portare le rispettive esigenze, volte a una migliore gestione delle nuove risorse in un’ottica collaborativa, oltre che per mettere a sistema i fondi POR e PON per non dispenderli con attività che rischiano di sovrapporsi. La peculiarità dei PN 21-27 per la ricerca sarà quella di essere solo in ambito FESR, ma si cercherà di garantire una prosecuzione di quanto oggi rientra nell’ambito dell’FSE. Al contempo si vuole dare continuità con le infrastrutture di ricerca, complementarietà con le azioni del PNRR, oltre a provare a garantire un sostengo alle PMI volto a ridurre le difficoltà per entrare nel sistema finanziario.
I dottorati saranno a carattere industriale, con relativo accreditamento che avverrà tra imprese e università; Sara Rossi ha precisato come queste occasioni rappresenteranno anche un modo per comprendere nel profondo le necessità delle imprese e per creare profili altamente specializzati che trovino applicazioni nell’ambito imprenditoriale. A tal proposito l’idea è quella di lanciare una manifestazione di interesse in cui ogni imprenditore potrà sollevare le proprie esigenze e mettersi in collegamento con i soggetti interessati.
Docu-video "I volti del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 - Abruzzo-Molise"