Adottato con decisione della Commissione Europea C(2015) 4972 del 14 luglio 2015, il PON Ricerca e Innovazione riguarda gli aiuti comunitari a favore delle regioni italiane in ritardo di sviluppo e in transizione nell'ambito dell'obiettivo "Investimenti per la crescita e l'occupazione".
Approvato dalla Commissione Europea, il Programma Operativo Nazionale Ricerca e Innovazione 2014-2020 comincia ufficialmente il suo percorso. Obiettivo finale: riposizionare competitivamente le regioni in ritardo di sviluppo (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria , Sicilia) e quelle in transizione (Abruzzo, Molise, Sardegna).
Completamente gestito dal Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (MIUR), Autorità di gestione del Programma, il PON Ricerca e Innovazione nasce in continuità con quanto già attuato attraverso il PON Ricerca e Competitività 2007/2013, perfettamente in linea con l'impianto strategico definito dalla Smart Specialisation Strategy nazionale e regionale e dal Programma Nazionale per le Infrastrutture di Ricerca, oltre ad essere coerente alla strategia europea di Horizon 2020. Inoltre, in sede di programmazione, si è posta particolare attenzione all'integrazione possibile tra le azioni del PON e quelle degli altri programmi operativi, al fine di eludere possibili sovrapposizioni con effetti di reciproca cannibalizzazione tra programmi.
Come evidenziato dal Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Stefania Giannini, il PON Ricerca e Innovazione "rappresenta una straordinaria occasione di crescita per uno sviluppo intelligente e sostenibile".
Il PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 mobilita un complesso di risorse pari a un miliardo e 286 milioni di euro, di cui 926 milioni stanziati dall'UE attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) e il Fondo sociale europeo (FSE), e 360 milioni derivanti dal cofinanziamento nazionale.
Gli interventi in capitale umano previsti dal nuovo programma ammontano a 283 milioni di euro: 114 milioni a favore di dottorati di ricerca innovativi, 86 milioni per favorire l'attrazione dei ricercatori senior verso territori in ritardo di sviluppo e 83 milioni a favore della mobilità.
Oltre 950 milioni di euro saranno, invece, investiti in infrastrutture di ricerca (286 M€), cluster tecnologici (327 M€) e progetti di ricerca su tecnologie abilitanti (339 M€).
Gli ambiti di applicazione del programma sono 12: Aerospazio, Agrifood, Blue Growth (economia del mare), Chimica verde, Design, creatività e made in Italy (non R&D), Energia, Fabbrica intelligente, Mobilità sostenibile, Salute, Smart, Secure and Inclusive Communities, Tecnologie per gli Ambienti di Vita, Tecnologie per il Patrimonio Culturale.
In queste aree l'intenzione è quella di creare opportunità di sviluppo territoriale, incentivare la formazione di veri e propri "laboratori di innovazione", all'interno dei quali coltivare nuove conoscenze, talenti, imprenditorialità innovativa, opportunità di attrazione di competenze.
Il programma si sviluppa intorno a tre assi:
- Asse I Investimenti in Capitale Umano (283 M€)
- Asse II Progetti Tematici (952 M€)
- Asse III Assistenza Tecnica (51 M€)
In coerenza e sinergia con quanto previsto e finanziato nei programmi operativi regionali, il PON Ricerca e Innovazione fa riferimento a obiettivi tematici precisi: Ricerca, Sviluppo Tecnologico e Innovazione; Istruzione e Formazione; Capacità Istituzionale e Amministrativa. Il nuovo PON vuole superare la logica dei bandi e dei singoli progetti per creare opportunità di sviluppo e invertire la rotta.
Ulteriore elemento di originalità del Programma, l'attenzione significativa rivolta al miglioramento dell'efficacia e della qualità della spesa con l'introduzione di procedure semplificate e trasparenti che velocizzino l'iter procedurale nella piena correttezza amministrativa.