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12/04/2019

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Tecnologie abilitanti, tra i progetti sostenuti dal Fondo di Fondi Ricerca e Innovazione un nuovo sistema per la cura del cancro

Il progetto ERHA-Enhanced Radioterapy with HAdrons ha ottenuto un importante finanziamento dal PON Ricerca e Innovazione per la creazione di un acceleratore lineare di protoni.

La foto raffigura il funzionamento del prototipo di acceleratore lineare di protoni con un manichino disteso


Un innovativo sistema per curare i tumori vicini agli organi vitali, attraverso la protonterapia: a metterlo a punto sarà il progetto ERHA-Enhanced Radioterapy with HAdrons, che ha ottenuto il supporto finanziario del Fondo di Fondi Ricerca e Innovazione gestito dalla Banca Europea per gli Investimenti (BEI), nell’ambito dell’azione II.3 del PON Ricerca e Innovazione.

L’obiettivo del progetto è quello di realizzare un prototipo di acceleratore lineare di protoni che raggiungerà un’energia di 235 MeV, soglia necessaria a trattare tumori profondi in età adulta. A differenza di quanto avviene oggi, il paziente verrà raggiunto da un fascio di protoni fisso e, attraverso un sistema di rilascio della dose e un software di controllo e pianificazione del trattamento, verranno individuati con la massima precisione l’esatto punto da trattare e la dose rilasciata istante per istante. Tutto questo produce una maggiore accuratezza nel trattamento ed ha il grande vantaggio di preservare gli organi e i tessuti sani che circondano il tumore.

Il Fondo di Fondi Ricerca e Innovazione farà affluire le risorse, attraverso strumenti di equity e quasi equity gestiti da Equiter, intermediario finanziario selezionato dalla BEI, direttamente alla Linearbeam Srl, Newco dell’azienda ITEL Telecomuncazioni, che sarà beneficiaria dei beni, del know-how e della proprietà intellettuale dei risultati della ricerca. L’investimento coperto dal Fondo per il completamento dell’acceleratore lineare è pari ad un importo di circa 14,9 milioni di euro.​ Il piano degli investimenti di progetto copre un orizzonte temporale di 4 anni ed avrà un impatto economico ed occupazionale diretto nell’area della provincia di Bari stimando l’assunzione di 30 lavoratori altamente qualificati.

La protonterapia costituisce un’evoluzione delle tecniche convenzionali nella cura del cancro e già oggi è utilizzata in diversi casi come i tumori al cervello, i tumori in età pediatrica, il melanoma nell’occhio. La letteratura scientifica di settore concorda nel ritenere che possa essere estesa ad altri tipi di cancro come quello alla vescica, al seno e al pancreas, ovvero per la cura dei tumori situati vicino ad organi vitali o in aree particolarmente sensibili. 
Da marzo 2017 i trattamenti di protonterapia per alcune patologie tumorali sono stati inseriti nei LEA – Livelli Essenziali di Assistenza – e rientrano quindi tra le prestazioni che il Servizio Sanitario Nazionale è tenuto a fornire ai cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione. Si stima che entro il 2020 i centri orientati ai trattamenti oncologici basati su terapia adronica possano raddoppiare, passando dagli attuali 80 a 160.

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