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04/03/2022

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Evento annuale 2021, il workshop sul rapporto tra università e business nella transizione verde

Tutti gli spunti emersi dal workshop organizzato nell'ambito dell'evento annuale del PON Ricerca e Innovazione

workshop 2.1

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La transizione verde rappresenta una direttrice imprescindibile dello sviluppo dell’Unione Europea. Nel percorso verso un futuro più sostenibile, il mondo dell’università e della ricerca costituiscono attori centrali, in quanto direttamente coinvolti nel processo di alfabetizzazione climatica e ambientale delle nuove generazioni, nonché nella ricerca di soluzioni innovative capaci di rispondere alle sfide climatiche e ambientali presenti e future, anche grazie al coinvolgimento delle aziende.

Il tema del rapporto tra mondo universitario, della ricerca e del business nel processo di transizione ecologica è stato al centro del workshop tematico dal titolo “Supporting the Green Transition”, organizzato nell’ambito dell’evento annuale PON Ricerca e Innovazione che si è svolto il 22 e 23 febbraio 2022 in collaborazione con lo University Business Forum della Commissione europea. “La transizione verde è un tema caldo e di forte interesse per l’unione Europea e gli Stati membri” ha sottolineato Luca Basile dell’Università di Bologna, moderatore del workshop e rappresentante nazionale del Cluster 5 di Horizon Europe dedicato a clima, energia e mobilità.
L’evento ha visto la presentazione di progetti di eccellenza di transizione verde nati dalla collaborazione tra mondo universitario e imprenditoriale, tra cui Etifor, azienda nata come spin-off dell’Università di Padova che utilizza gli strumenti della ricerca e dell’innovazione per fornire soluzioni alle sfide socio-economiche, ambientali e climatiche del nostro tempo. “Abbiamo all'attivo numerosi progetti di business con aziende, pubbliche amministrazioni e ONG” ha spiegato Alessandro Leonardi, Managing Director di Etifor, illustrando i vari ambiti di azione dell’azienda, che spaziano dalla governance dei sistemi naturali alla sostenibilità delle catene di approvvigionamento, dallo sviluppo rurale all’ecoturismo. L’azienda attualmente impiega un team di 40 persone con età media di 32 anni, il 40% dei quali sono ex ricercatori con un dottorato alle spalle.
Il workshop è proseguito con la presentazione delle attività portate avanti da Climate-KIC, la più grande partnership pubblico-privata europea sui cambiamenti climatici e l’innovazione, supportata dall’Istituto Europeo per l’Innovazione e la Tecnologia (EIT). Come illustrato da Luise Heidenreich, co-responsabile dell'istruzione e della formazione di Climate-KIC, questa community, dalla sua fondazione nel 2010, si è estesa fino ad abbracciare oltre 440 partner pubblici e privati di tutta Europa, attraendo circa 1,8 miliardi di investimenti e favorendo la creazione di oltre 10 mila posti di lavoro nell’ambito della ricerca e dell’innovazione a favore della transizione ecologica.
Nell’ambito di Horizon Europe, il Programma Quadro di Ricerca e Innovazione dell’Unione europea 2021-2027, Climate-KIC ed EIT hanno lanciato la “HEI Initiative: Innovation Capacity Building for Higher Education”: un’iniziativa orientata a promuovere le capacità innovative e imprenditoriali delle istituzioni di istruzione superiore mediante il finanziamento di partenariati con il settore privato, progetti di innovazione e iniziative di miglioramento istituzionale.
Il workshop è proseguito con l’intervento di Franco Coren dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS), che ha presentato il progetto IPANEMA a favore delle ricerche sui cambiamenti climatici e sulle tecnologie a supporto dello stoccaggio dell’anidride carbonica nel sottosuolo. Il progetto –finanziato dal PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 – ha previsto il potenziamento dell’infrastruttura di ricerca ECCSEL - ERIC NatLab-Italy situata a Panarea, l’isola a nord della Sicilia che è considerata un laboratorio naturale straordinario per le emissioni naturali di CO2 nella sue acque. Grazie al finanziamento del PON Ricerca e Innovazione, l’infrastruttura è oggi equipaggiata di tecnologie e strumentazioni di laboratorio all’avanguardia per lo studio, la protezione e la gestione degli ecosistemi marini e per le ricerche nell’ambito dello stoccaggio della CO2.
A chiudere il workshop è stata Letizia Magaldi con la presentazione del progetto Foak STEM, finanziato dal PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 e condotto dall’omonima società Magaldi Power SpA. Il progetto sta favorendo la realizzazione di un impianto unico nel suo genere, capace di favorire lo stoccaggio di energia proveniente da fonti rinnovabili mediante un’innovativa tecnologia di accumulo termico basata su materiali riciclabili ed ecocompatibili, come la sabbia. Un’innovazione frutto delle ricerche di eccellenza condotte presso questa società di ingegneria fondata nel 1929, potenzialmente in grado di guidare la transizione verde ed ecologica del nostro Paese verso un futuro sostenibile.

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