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04/03/2022

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Evento annuale 2021, al centro del workshop “From Research to Business” diverse storie di successo

Dall'automotive all'epigenetica, i settori coinvolti nelle good practices

Workshop 1.1


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Quanto è difficile per un ricercatore portare le proprie idee oltre l’ambito accademico, nel mondo delle imprese, per avere un impatto concreto a livello produttivo? È questa la vera sfida per il nostro sistema universitario che è stata al centro del workshop intitolato proprio “From Research to Business”, che si è tenuto nell’ambito dell’evento annuale 2021 del PON Ricerca e Innovazione, organizzato il 22 febbraio in collaborazione con lo University Business Forum. L’obiettivo del workshop è stato quello di presentare alcune best practices, messe in atto in tutta Europa, di quel virtuoso “triangolo della conoscenza” costituito dalla collaborazione tra Educazione Superiore, Ricerca e Imprese.

A moderare i lavori Gabriella Colucci, Presidente e CEO di Arterra Bioscience S.p.A. che ha presentato come prima esperienza il progetto della dottoranda dell’Università del Sannio, Gerarda Fattoruso, che ha ricevuto il sostegno del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 nell’ambito dell’azione sui Dottorati innovativi a caratterizzazione industriale (XXXIII ciclo). Il progetto, intitolato “Analisi Multicriteriale a supporto del sistema di controllo organizzativo nel settore dell’automotive”, ha visto una stretta collaborazione tra l’Università del Sannio, l’Università di Portsmouth e il gruppo Stellantis. Attraverso un continuo dialogo e una proficua condivisione di idee, che ha rafforzato i rapporti di fiducia tra i soggetti coinvolti, si è arrivati ad una concreta integrazione di conoscenze, che ha prodotto un efficace trasferimento tecnologico e un positivo impatto sul livello di competitività.

L’obiettivo del progetto è stato quello di sviluppare e implementare strumenti metodologici innovativi da applicare al processo decisionale, per ridurre i margini di errore nelle situazioni critiche e innalzare il livello di qualità nei sistemi di controllo. Il prototipo messo a punto, basato su un nuovo modello matematico in grado di analizzare problemi complessi, è caratterizzato da una grande flessibilità di applicazione in grado di fornire risposte ad hoc a seconda delle diverse esigenze; questa caratteristica lo rende uno strumento efficace in varie fasi del processo decisionale e può essere implementato in diversi contesti che vanno oltre il settore automobilistico. L’idea è quella di proporre un modello matematico user-friendly, che si integra facilmente in specifici processi aziendali, e che si possa estendere anche al settore pubblico. Il progetto ha ricevuto diversi premi per il suo carattere innovativo e competitivo e c’è già un’idea di startup che dovrebbe partire alla fine di quest’anno.

A portare altre esperienze virtuose del mondo universitario è stato Gianluigi Franci, Coordinatore presso l’Università di Salerno di diversi progetti che hanno ricevuto il sostegno del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 nel campo della biologia. “Durante la mia carriera ho avuto molte opportunità per capire cosa vuol dire innovazione nell’industria – ha spiegato Franci – Tutto è iniziato nel 2010 quando ho vinto il concorso Start Cup della Regione Campania. Da quel momento ho iniziato a capire che per realizzare qualcosa di nuovo l’idea è il primo passo, ma sono altrettanto importanti il team, l’essere “in time to market” e le strategie per acquisire clienti”. Franci ha raccontato l’esperienza del progetto Epi-C (Epigenetics Drugs) che, partendo dal fatto che ogni anno 8 milioni di persone muoiono a causa del cancro, ha applicato un nuovo approccio all’epigenetica puntando a sviluppare delle terapie innovative e dei farmaci in grado di distinguere meglio le cellule cancerogene da quelle sane. La sfida adesso è far arrivare questi farmaci sul mercato. Sulla stessa scia di Epi-C si sono mossi altri due progetti: ISIDE11, che progetta farmaci contro le malattie cardiovascolari, in grado di avere un’azione più ampia, e Castavir, uno spin-off dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli, che sta cercando di portare sul mercato un composto naturale che fornisce una risposta efficace ai problemi legati alle infezioni da Herpes. Per trasformare questi progetti in vere realtà imprenditoriali servono capitali, ma soprattutto serve un mercato pronto ad accogliere queste novità.

Tra le altre esperienze presentate durante il workshop ci sono le iniziative dell’Istituto Europeo di Innovazione e Tecnologia-EIT Raw Materials raccontate dal Direttore Education & Innovation, Didier Zimmermann, che ha sottolineato quanto l’istituto creda fortemente nella formazione di nuovi talenti. È fondamentale investire nello sviluppo di una specializzazione sulla tematica delle materie prime affinché le nuove generazioni possano in futuro fare la differenza nel percorso di sostenibilità che l’Europa ha intrapreso da anni.

Dello stesso pensiero Maria Fatima Lucas, Co-fondatrice e CEO di Zymvol, una società nata nel 2017 a Barcellona proprio in seguito ad alcune iniziative finanziate dall’Europa nell’ambito dei programmi Horizon2020 e Marie Sklodowska-Curie Actions. Lucas ha vinto il Premio per le Donne Innovatrici 2020 per il suo impegno nel trovare e formare nuovi talenti. È coordinatrice di un progetto sugli enzimi batterici che riesce a combinare le esigenze dell’industria con quelle del mondo della ricerca. “Riceviamo studenti da diverse parti del mondo” ha raccontato Lucas sottolineando che, grazie ad un continuo flusso di informazioni che si alimenta quotidianamente nell’ambito della ricerca e dello sviluppo, si innescano forme di collaborazione virtuose per i giovani e per l’impresa.

A concludere gli interventi del workshop, Alessandro Sannino, cofondatore della società Gelesis, la start-up pugliese che all’inizio di quest’anno è sbarcata a Wall Street. Presentata come best practice del Programma, Gelesis ha ottenuto un supporto dal PON Ricerca e Innovazione, attraverso lo strumento finanziario del Fondo di Fondi Ricerca e Innovazione.
La società con sede a Calimera, in Provincia di Lecce, ha sviluppato un gel innovativo, dalle proprietà super-assorbenti, che viene attualmente commercializzato negli Stati Uniti per il contrasto all’obesità e promette di fornire un aiuto anche ad una serie di disturbi del sistema gastro-intestinale quali il diabete di tipo 2 e la costipazione idiopatica cronica. Sannino ha raccontato come questa tecnologia sia nata in un ambito completamente diverso, ovvero l’industria dei pannolini, con l’obiettivo di creare dei prodotti biodegradabili. In quel caso, però, il mercato, o meglio le aziende del settore, non erano pronte ad accogliere questa grande novità che quindi si è trasformata in un fallimento. Ma è proprio questo uno dei principali insegnamenti che Sannino ha voluto trasferire ai ragazzi che oggi stanno per intraprendere il proprio percorso professionale: spesso la strada per il successo è costellata da diversi insuccessi che sono altrettanto importanti per raggiungere il traguardo.

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