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09/12/2020

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PON Ricerca e Innovazione 2014-2020, investire su capitale umano e innovazione per far ripartire il Paese

Tanti gli spunti di riflessione emersi durante l’evento annuale che si è svolto il 2 dicembre 2020. Oltre 400 le persone collegate online.

L'immagine raffigura la locandina dell'evento annuale 2020 del PON Ricerca e Innovazione

 

“L’evento annuale del PON Ricerca e Innovazione è l’occasione per fare una riflessione sul ruolo dell’università e della ricerca in questa fase pandemica e sul post Covid. E’ indubbio che la ricerca sui vaccini e sulle nuove tecnologie di tracciamento hanno consentito di dare una risposta ad una situazione emergenziale straordinaria e l’impegno del Governo e la centralità delle politiche della ricerca e dell’innovazione sullo sviluppo post Covid sono oramai assodate”. Con questo messaggio il Ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi, ha aperto l’evento annuale del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020, che si è svolto il 2 dicembre completamente online, nel rispetto delle restrizioni legate alla pandemia. Il Ministro ha ricordato che proprio in questo momento si stanno definendo le nuove strategie legate al REACT-EU, al NextGenerationEU e al Piano di ripartenza per cui sarà fondamentale integrare le politiche della ricerca con quelle dello sviluppo puntando sempre di più sull’impiego dei fondi europei.
“Il nostro Piano Nazionale della Ricerca, le strategie della specializzazione intelligente e il ruolo dei cluster nazionali sono elementi che ci consentiranno di fare una politica integrata che permetterà all’Italia e all’Europa di competere nella sfida globale legata alle nuove tecnologie” ha concluso il Ministro Manfredi.

L'Autorità di gestione del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020, Antonio Di Donato, ha sottolineato come “questo quinto evento annuale del Programma si svolga in una fase delicata che pone i decisori pubblici di fronte a nuove sfide, a nuovi traguardi e a nuove opportunità per disegnare una società futura più sostenibile e inclusiva”. “Come avremo modo di approfondire nel corso dell’evento, attraverso gli strumenti della ricerca e dell’innovazione è possibile creare modelli virtuosi di crescita e sviluppo che saranno cruciali per gettare solide basi per il futuro, anche in vista delle sfide che caratterizzeranno il ciclo di programmazione 2021-2027”.  

“Proprio ieri sera in sede di trilogo è stato trovato l’accordo politico sull’intero pacchetto del regolamento generale sulle politiche europee di coesione 2021-2027 – ha annunciato Jan Mikolaj Dzieciolowski della Direzione Generale della Politica regionale e urbana della Commissione europea - Siamo consapevoli che il MUR si sta preparando alle sfide del futuro con i lavori sulla nuova strategia di specializzazione intelligente che pone al centro una governance più efficiente e una capacità amministrativa adeguata a sostenere maggiormente i beneficiari, che portano sulle spalle il peso del Programma. Ci troviamo, inoltre, all’inizio di un negoziato sul nuovo accordo di partenariato dove troveremo già importanti elementi sulla ricerca e l’innovazione”, ha concluso Dzieciolowski.

Luciano Conte della Direzione Generale Occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea ha sottolineato come il PON Ricerca e Innovazione abbia saputo “adattarsi velocemente all’emergenza Covid, passando alle modalità a distanza e cogliendo alcune semplificazioni offerte dalla regolamentazione, senza snaturare il Programma e ponendo anzi ancora più enfasi sulle attività a sostegno dell’istruzione terziaria che rappresentano una nuova sfida per il futuro”.

Prima sessione - I piani nazionali di indirizzo delle politiche della ricerca di fronte alle nuove sfide

Uno degli strumenti principali per il nostro Paese sarà sicuramente il nuovo Piano Nazionale della Ricerca che, come ha precisato Filippo de Rossi della Segreteria tecnica del Ministro Manfredi, “ha preso le mosse dal precedente PNR con una grande novità, ovvero il processo di consultazione che ha coinvolto tutte le istituzioni che hanno un programma di ricerca da svolgere. Ad oggi il lavoro è praticamente finito,  mancano solo gli ultimi step e dovremmo avere l’approvazione da parte del CIPE entro l’anno”.

“Quella che abbiamo davanti è una programmazione che ci deve vedere assolutamente protagonisti” ha affermato Gianluigi Consoli, Dirigente Ufficio VIII della Direzione generale per il coordinamento e la valorizzazione della ricerca e dei suoi risultati, facendo il punto sull’avanzamento degli avvisi “Ricerca industriale e sviluppo sperimentale nelle 12 aree di specializzazione intelligente”, “Dottorati innovativi con caratterizzazione industriale” e “Potenziamento delle infrastrutture di ricerca”. “Il bando sulla ricerca industriale ha già raggiunto un grado di maturazione rilevante e ogni progetto coinvolge un partenariato composto da una media di 8 soggetti pubblici e privati che ha come finalità quella di creare un contesto competitivo, avvicinando quanto più possibile la ricerca all’innovazione – ha sottolineato Consoli - C’è da aspettarsi un aumento di volumi in progetti di ricerca e innovazione e sarà necessario lavorare a queste partnership in un rapporto quasi osmotico tra il mondo accademico, le infrastrutture di ricerca e le imprese, creando un ecosistema che favorisca sempre di più questa collaborazione, mettendo al centro gli investimenti sul capitale umano.

A presentare uno dei progetti finanziati dal PON Ricerca e Innovazione nell’ambito dell’avviso “Potenziamento delle infrastrutture di ricerca” è stato Nando Minnella, Direttore Generale dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che ha raccontato l’esperienza di FARO2030. “Il Progetto ha l’obiettivo di consolidare il Laboratorio Nazionale del Gran Sasso, che è uno dei più grandi in Europa, potenziando le infrastrutture tecniche sotterranee e costruendo una nuova facility, la camera pulita della Nuova Officina Assergi, immersa nel DarkSide-20k, per la manipolazione e lavorazione di fotosensori al silicio, fondamentali per gli esperimenti ad alta sensibilità sulla materia oscura, che potrà avere innumerevoli applicazioni, dallo screening medico alla determinazione dell’origine geografica degli alimenti. Oltre a fare ricerca scientifica – ha concluso Minnella - riusciamo anche a creare un effetto di spill over sulle Regioni più svantaggiate stimolando mutamenti di tipo strutturale e un ecosistema favorevole”.

Seconda sessione - Interventi del PON per l'innovazione nella ricerca sanitaria

"Il tema della salute ha da sempre un ruolo centrale all’interno del PON Ricerca e Innovazione, che si rivolge ai territori più fragili della nostra penisola, in cui non sempre sono garantiti presidi sanitari adeguati - ha ricordato Di Donato - Guardando ai dati disponibili, delle 12 aree di specializzazione in cui si distribuiscono i finanziamenti del Programma, l’area Salute è tra le più rappresentate nelle principali linee di azione, per numero di progetti finanziati, con un contributo complessivo che attualmente ammonta a 200 miliardi di euro".

Diverse le testimonianze dei beneficiari che, grazie al contributo del PON Ricerca e Innovazione, hanno portato avanti interessanti progetti in quest’ambito.
Paolo Pellegrino, Dottore di ricerca dell’Università del Salento, ha raccontato quanto la sua esperienza, nell’ambito dei Dottorati innovativi con caratterizzazione industriale, sia stata “estremamente positiva e fruttuosa, con la possibilità di entrare in contatto con le dinamiche aziendali, che sono ben diverse da quelle accademiche”. “Un’esperienza che mi ha permesso di scegliere in maniera più consapevole e serena il mio percorso post dottorato”.
Dall’altro lato, c’è stata l’impresa STMicroelectronics che, attraverso il tutor aziendale, Alessandro Paolo Bramanti, SRA Silicon Biotech, ha testimoniato una grande soddisfazione per i risultati di grande valore scientifico raggiunti dal progetto e di tutta la collaborazione con la ricerca accademica che è il luogo principale dove piantare i semi fondamentali per alimentare ricerca e sviluppo nel Paese. “Questo potrebbe essere un modello da pubblicizzare sia per i risultati e l’interesse che ha suscitato, sia per le tematiche proposte. L’auspicio è che si continui sempre meglio in sinergia con l’accademia e il tessuto produttivo”.

STMicroelectronics è stata coinvolta anche nel progetto AMICO, per lo sviluppo di un’innovativa piattaforma di servizi di telemedicina, nell’ambito dell’avviso “Ricerca industriale e sviluppo sperimentale nelle 12 aree di specializzazione intelligente”. Il coordinatore Andrea di Matteo ha sottolineato come il consorzio del progetto sia fortemente collocato al Sud, con un impatto forte sul territorio, e abbia permesso l’attivazione di decine di assegni di ricerca di dottorati e una quindicina di borse di studio, generando diversi brevetti industriali.

Alla salute è dedicato anche il progetto della start-up Gelesis che, con il contributo del Fondo di Fondi Ricerca e Innovazione, ha sviluppato una piattaforma tecnologica di gel superassorbenti, capaci di assorbire fino a un litro d’acqua per ogni grammo di materiale secco. “Una tecnologia nata per l’industria dei pannolini biodegradabili e che ora ha un’applicazione sanitaria per combattere il diabete e i disturbi gastrointestinali – ha spiegato il Chief Scientist Officer di Gelesis, Alessandro Sannino - Grazie al contributo del PON la società ha sede a Calimera e non negli Stati Uniti e riusciremo a produrre il primo impianto in Italia con un impatto forte sulle persone. Oggi occupiamo 60 profili elevati e abbiamo in prospettiva di arrivare a 120. Puntiamo, inoltre, a far partire la Facoltà di medicina all’Università di Lecce”.

Carla Ferrari, Presidente di Equiter, uno degli intermediari finanziari che gestisce il Fondo di Fondi Ricerca e Innovazione ha ricordato che ad oggi sono stati analizzati 207 potenziali beneficiari, di cui 114 hanno presentato proposte progettuali; 36 progetti sono stati ritenuti di interesse e di questi ne sono stati finanziati 9 e altri due sono in fase avanzata per il finanziamento. “I progetti sono tanti e ci sono aziende in grado di avere un impatto forte sul territorio. Il nostro Paese è ricco di potenzialità su cui poter investire” ha aggiunto il Presidente Ferrari.

Terza sessione - StudioSì, lo strumento finanziario del PON Ricerca e Innovazione a sostegno del capitale umano

“L'accesso all'istruzione terziaria è un tema centrale per il nostro Paese e in particolare per il Sud, che mostra tassi di completamento degli studi significativamente più bassi rispetto alla media dei paesi europei – ha dichiarato Di Donato - Questo quadro è reso ancor più difficile dall’attuale emergenza sanitaria da Coronavirus, che ha inasprito le difficoltà economiche delle famiglie, portando il nostro Ministero a intraprendere interventi a favore degli studenti con maggiori difficoltà”.

Secondo Francesco Adornato, Segretario Generale della CRUI, “Studiosì migliorerà le opportunità formative delle Regioni del sud, ed essendo rivolto anche agli studenti stranieri consentirà un confronto più ampio rispetto a quello a cui era abituato il sistema universitario italiano, connettendo tra loro esperienze diverse”. “Si tratta di un percorso innovativo da incoraggiare anche perché richiama l’articolo 34 della Costituzione che ribadisce che i capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto a raggiungere elevati livelli di studi”.

Fabio Piazza, Fund & Structuring Officer della Banca Europea per gli Investimenti, ha ricordato che attualmente il totale delle pratiche lavorate dai due intermediari che gestiscono StudioSì ha raggiunto il numero di 747 con 3 milioni di euro di finanziamenti già accordati a fine novembre.
Anche Lorenzo Mancini di Intesa Sanpaolo ha richiamato il nostro impianto costituzionale, tra i più moderni al mondo, che prevede che i capaci e meritevoli siano accompagnati nei percorsi di istruzione terziaria e che raggiungano livelli alti. “Crediamo che il credito possa essere utile a colmare il gap di istruzione con gli altri Paesi europei.
“Si tratta di uno strumento unico nel panorama europeo e bisogna puntarci maggiormente nella prossima programmazione – ha affermato Marco Rocchi del Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA - Se non si investe nella formazione non ci può essere un’opzione per la crescita della ricerca e delle imprese. L’iniziativa sta dando risultati promettenti, al di sopra delle aspettative iniziali, e il momento particolare ci consente di capire ancora meglio la portata”.

L’evento si è concluso con l’esperienza di due studenti che hanno ricevuto il sostegno di Studiosì: la siciliana Michelle Anastasi, che grazie al contributo sta frequentando un corso di studi diplomatici nella città di Valencia, e il pugliese Antonio Fabuloso, che studia marketing all’Università di Bari il quale ha sottolineato come “a prescindere dall’aspetto economico, Studiosì offra un’opportunità per responsabilizzarsi, per dare il giusto valore all’istruzione e per comprendere i meccanismi di un finanziamento attraverso i rapporti con le banche”.

In conclusione, Luciano Conte ha sottolineato "la varietà e la ricchezza delle azioni del PON Ricerca e innovazione e l’elevato livello di coordinamento tra i diversi fondi e tra le imprese e le università”.

Alla fine degli interventi, il dott. Antonio Di Donato ha concluso  ringraziando le oltre 400 persone collegate che hanno partecipato all’evento.

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