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04/03/2022

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Evento annuale 2021, il ruolo delle Università nelle strategie di specializzazione intelligente e nello sviluppo regionale

Gli spunti emersi dal workshop organizzato nell'ambito dell'evento annuale del PON Ricerca e Innovazione.

Workshop 3.1

ITA | ENG


Si sente spesso parlare della stretta relazione tra il sistema dell’istruzione superiore e le potenzialità di crescita di un territorio, ma quale ruolo possono svolgere concretamente le università nello sviluppo economico e sociale di una regione?
Interessanti prospettive ed esperienze sono state condivise in occasione del workshop tematico dal titolo The Role of Higher Education Institutions for Smart Specialisation Strategies and Regional Development, che si è svolto online il 22 febbraio 2022 nell’ambito dell’evento annuale del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 organizzato dal Ministero dell’Università e della Ricerca in collaborazione con lo University Business Forum della Commissione Europea.

La sessione, in cui sono intervenuti esperti e docenti di diversi paesi europei, è stata moderata da Alessio Cavicchi, professore presso l’Università di Pisa, esperto esterno per il Ministero dell’Università e della Ricerca e membro dell'Advisory Board del programma "Higher Education and Smart Specialisation" presso il Joint Research Center della Commissione europea. L’incontro ha preso avvio con l’intervento di John Edwards, segretario generale di EURASHE, l’Associazione europea degli istituti di alta formazione caratterizzati dall'offerta di programmi didattici orientati al mondo professionale e alla ricerca applicata, che si è soffermato sulla misurazione dell’impatto regionale delle università. A questo proposito, Edwards ha presentato il progetto UASiMAP, dedicato alle università di scienze applicate, volto a sviluppare uno strumento di auto-riflessione per la misurazione del coinvolgimento delle università nel contesto territoriale, a mettere a punto nuove strategie e a raccogliere buone pratiche.

Ponendo l’accento sul valore delle persone nelle università e nello sviluppo di un territorio, rbara Coelho Gabriel, vicedirettore per l'internazionalizzazione e la cooperazione presso il Dipartimento di Ingegneria meccanica dell'Università di Aveiro, nel Portogallo centrale, ha mostrato l’integrazione tra i programmi didattici della comunità universitaria di cui fa parte, i fabbisogni professionali e sociali del territorio di riferimento e la strategia regionale di specializzazione intelligente, orientata a promuovere piattaforme innovative a livello locale nel contesto delle sfide globali.
Rilanciando l’idea che le persone rappresentino la fonte basilare per una reale sinergia tra istituzioni, Cavicchi ha lasciato la parola al professor Krzysztof Klincewicz, docente presso l’Università di Varsavia, il quale ha condiviso spunti ed esempi di percorsi innovativi per gli istituti di alta formazione finanziati da
EIT Food, l’organizzazione europea volta ad accelerare l’innovazione per costruire un’alimentazione futura basata su cibo sano e sostenibile. Klincewicz si è soffermato inizialmente sulla co-creazione – un approccio all’innovazione basato sul coinvolgimento di utenti e produttori nello sviluppo di nuovi prodotti – portando a esempio l’iniziativa EIT Food RIS Consumer Engagement Labs che annovera tra i risultati anche Carrubo snack, un prodotto sviluppato sotto il coordinamento dell’Università di Bari Aldo Moro; infine ha presentato le possibilità di uso commerciale delle infrastrutture di ricerca, citando il programma EIT Food RIS Research Infrustructure Network a cui ha aderito anche l’Università della Calabria per un progetto di studio volto all’adozione di attrezzature e nuovi metodi di fermentazione.
La parola è quindi passata ad
Adolfo Morais, viceministro dell’alta formazione per il governo regionale basco, il quale ha tracciato l’evoluzione del sistema di ricerca e innovazione della sua regione negli ultimi due decenni, sottolineando il contributo di politiche orientate a mettere in comunicazione i diversi stakeholder del territorio e a promuovere l’aggregazione tra università e industrie attraverso hub e cluster. A completamento del quadro è stato presentato l’impatto, in termini quantitativi, delle iniziative adottate.

La sessione si è conclusa con la presentazione da parte di Alessandro Zona, professore di Ingegneria strutturale all’Università di Camerino, del progetto SAFE, finanziato dal PON Ricerca e Innovazione 2014-2020, nell’ambito dell’avviso “Cluster” che prevede il finanziamento di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nelle 12 aree di specializzazione intelligente.
Il progetto, di rilevante valore sociale oltreché scientifico, ha saputo – anche a seguito dei danni subiti dall'Università di Camerino nel terremoto del 2016 – convogliare energie scientifiche, motivazione e spirito creativo per la creazione di qualcosa di innovativo, a garanzia della sicurezza di studenti e insegnanti: arredi antisismici salva-vita, destinati all’architettura civile – in particolare alle scuole – come banchi, librerie e pareti divisorie, capaci di resistere a un collasso strutturale, mantenendo al tempo stesso costi di mercato sostenibili.

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