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18/07/2023

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Evento regionale, il PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 incontra i beneficiari della Sardegna

La giornata è stata occasione per mostrare l’impatto sul territorio di alcuni dei progetti finanziati

Palco evento Cagliari


Lo scorso 13 luglio si è svolto a Cagliari, presso il teatro Doglio, il terzo Evento regionale organizzato dal PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 dal titolo “Dall’Università all’impresa: la ricerca è innovazione - Focus Sardegna”. L’iniziativa, a cui hanno preso parte i rappresentanti delle Istituzioni europee, del Ministero, del Comune, dell’Università e del mondo delle Imprese, è una delle tappe di confronto con le Regioni e i territori target del Programma avviato con l’ultimo Evento Annuale, svoltosi a Bari il 5 dicembre 2022, e proseguito lo scorso 18 aprile con l'Evento regionale dedicato ad Abruzzo e Molise e lo scorso 1° giugno con l’evento dedicato a Basilicata e Calabria
Ad introdurre i lavori l’Autorità di Gestione del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020, Sara Rossi, che ha evidenziato gli importanti risultati raggiunti a livello nazionale dal Programma e l’impatto che i progetti finanziati generano sul territorio, rappresentando i notevoli risultati raggiunti nel favorire il riposizionamento competitivo delle Regioni del Mezzogiorno, innescando mutamenti di valenza strutturale per accrescere la capacità di produrre e utilizzare ricerca e innovazione di qualità, attraverso la collaborazione sinergica tra Ministero, Università, enti e infrastrutture di ricerca ed imprese. A proposito dell’importanza della sinergia tra soggetti diversi, in connessione tra loro, l’Autorità di Gestione ha focalizzato l’attenzione sui dati registrati dal Programma in Sardegna, evidenziando come attraverso azioni che spaziano dal supporto al capitale umano al finanziamento delle Infrastrutture di Ricerca, si sono avute ricadute positive sul territorio, anche durante il difficile periodo in cui il Paese è stato colpito dagli effetti causati dalla pandemia da Covid-19.
Dopo il momento dei saluti istituzionali si è svolta una tavola rotonda dedicata al binomio sempre più stretto tra università e ricerca da cui è emersa la valenza del Programma in termini di efficace strumento di sviluppo di competenze professionali altamente specializzate, in linea con il fabbisogno espresso dal sistema economico di riferimento e in contrasto al fenomeno della perdita di capitale umano tipico del mondo della ricerca.

Alla discussione, moderata da Sara Rossi, hanno preso parte Luciano Colombo, Prorettore alla Ricerca dell’Università degli studi di Cagliari, Andrea Serra, Prorettore alla Terza missione dell’Università degli studi di Sassari e Fabrizio Pilo, Prorettore al Territorio e all’Innovazione dell’Università degli studi di Cagliari. “Il PON è stato una delle migliori interpretazioni della missione costitutiva dell’Università intesa come binomio tra didattica e ricerca e rappresenta un importante strumento di implementazione delle azioni attraverso cui questo binomio si concretizza” ha affermato Colombo. Serra ha posto l’accento sull’importanza dei progetti realizzati grazie ai fondi PON che consentono di declinare quelle trasformazioni tecnologiche necessarie al progresso e allo sviluppo dei territori. “Il ricercatore del futuro deve avere delle caratteristiche in più rispetto al passato per poter trasferire il core della sua ricerca al mondo delle imprese e per riuscire a comunicarne i risultati all’esterno” ha concluso Serra richiamando l’attenzione sulle indicazioni della Commissione Europea in merito alle tempistiche di erogazione degli stipendi ai ricercatori, che impongono di procedere al pagamento al termine della ricerca al fine di stimolare la migliore riuscita della stessa, in tempi brevi. Pilo ha sottolineato come le risorse PON e REACT-EU abbiano riportato la crescita del capitale umano come risposta al superamento della crisi post Covid anche attraverso il coinvolgimento di ogni ambito didattico nella formulazione di progetti incentrati su green e innovazione tecnologica. “A tal proposito – ha aggiunto Pilo – mi preme segnalare il rischio di uno scarso interesse verso i bandi in cui è previsto il solo tempo determinato per il ricercatore che così si sente poco propenso a sviluppare la sua ricerca all’interno dell’Ateneo, prediligendo l’impresa”.
A portare la loro testimonianza diretta sul palco alcuni dottorandi e ricercatori delle Università di Cagliari e Sassari le cui attività sono state finanziate dal PON Ricerca e Innovazione, e che hanno partecipato alla call lanciata dal Programma con un video di presentazione che è stato proiettato durante l’evento. Moderati da Sabrina Saccomandi, esperta del Ministero dell’Università e della Ricerca, i ragazzi hanno offerto una testimonianza diretta di quanto importante sia stato il contributo del Programma per lo sviluppo dei loro progetti e di come, nonostante le difficoltà causate dalla pandemia, proprio grazie al PON siano riusciti a portare avanti le attività conseguendo risultati di eccellenza. La loro testimonianza ha ulteriormente evidenziato la necessità di investire nel futuro del territorio, arrestando il fenomeno della depauperazione delle Regioni del Sud e sviluppando in loco eccellenze che invertano la tendenza migratoria e favoriscano l’attrattività di un territorio dalle grandi potenzialità quale è quello della Sardegna.
I lavori sono proseguiti con uno spazio dedicato alle attività, condotte da Cimea nell’ambito di un finanziamento del PON Ricerca e Innovazione, sul tema del riconoscimento dei titoli di studio esteri in Italia e del contrasto alla falsificazione degli stessi. L’intervento, a cura di Chiara Finocchietti, Director di CIMEA-NARIC Italia, ha permesso di condividere con il pubblico una serie di informazioni importanti e di attività piuttosto complesse portate avanti da una realtà che opera nel nostro Paese da oltre 40 anni su una tematica di grande attualità, che diventa sempre più centrale sia in ambito accademico che sul mondo del lavoro.
A seguire si è svolta la sessione dedicata ai progetti di imprese e infrastrutture di ricerca, finanziati dal Programma nell’ambito dell’Asse II, introdotti da una breve copertina del docu-video realizzato direttamente nei territori della Sardegna. A prendere per primo la parola è stato il prof. Giacomo Cao, presidente del Distretto Aerospaziale della Sardegna, che ha presentato le attività in corso per il progetto “Generazione E” finanziato nell’ambito dell’avviso sui progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentaleLa finalità del progetto è quella migliorare e potenziare in Italia la capacità di sviluppo e di realizzazione dei propulsori a propellente solido e liquido per applicazioni spaziali, implementando modelli innovativi di previsione delle prestazioni dei motori. “Grazie a questo e ad altri progetti si è deciso di investire in Sardegna perché la Regione nel settore dell’aerospazio è diventata un punto di riferimento per l’Italia e l’Europa intera” ha dichiarato Cao.
Il secondo intervento ha visto Maria Paola Cogoni dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale, portare l’esperienza del progetto Helixrec per il recupero della sostanza mucosa di scarto dagli allevamenti di chiocciole. Il progetto prevede la creazione di un allevamento sperimentale di chiocciole adatto all’estrazione del secreto ed intende determinare la composizione degli estratti mucosi delle diverse specie di gasteropodi, in relazione alla specie, modalità di allevamento e sistema di estrazione. I risultati delle ricerche vedranno applicazioni in ambito cosmetico e farmacologico, dalla cicatrizzazione delle ferite all’idratazione delle cornee secche.
In collegamento il Prof. Daniele Biagio Laucelli del Politecnico di Bari ha illustrato le attività del progetto Energidrica, che avrà un grande impatto sul territorio della Sardegna poiché intende fornire un sistema di supporto alla gestione energetica delle reti di adduzione e distribuzione idrica finalizzato alla riduzione dei consumi energetici, al contenimento delle emissioni di CO2 e all’integrazione con fonti di energia rinnovabili (smart grid). 
Nell’ambito dell’avviso per il potenziamento delle infrastrutture di ricerca è intervenuta Federica Govoni dell’Inaf, coordinatrice del progetto Sardinia Radio Telescope che prevede la predisposizione di strumentazione per permettere alla comunità scientifica lo studio dell'Universo alle alte frequenze radio, garantendo un livello di osservazione ad alta sensibilità grazie al superamento sia degli effetti sistematici dovuti alla gravità, sia di quelli non sistematici dovuti al vento ed alle variazioni termiche. Il progetto, che si è concluso il 25 giugno scorso, è stato il primo campionato da Open Coesione per l’operazione di restyling del sito.
I lavori sono proseguiti con la testimonianza di Stefano Bandini dell’azienda sarda Blue Shark che ha ottenuto un finanziamento dal PON Ricerca e Innovazione nell’ambito del Fondo di Fondi per il progetto Concentratore che sta sviluppando un dispositivo per l’estrazione dell’acqua da emulsioni, soluzioni e granulati attraverso un processo di distillazione/concentrazione in un reattore sotto vuoto spinto a ridotto assorbimento energetico. Il progetto ha dato vita ad una sperimentazione con la Peroni per il recupero delle energie disperse nell’atmosfera dal processo di essiccamento del malto.
L’ultimo progetto presentato è stato Kiber, un sistema integrato indossabile che, applicato a qualsiasi caschetto da lavoro, consente di condividere immagini e informazioni tecniche in live streaming con uno o più utenti remoti, attraverso un visore binoculare a realtà aumentata, e di interagire online in uno spazio di collaborazione condiviso. A raccontarne l’esperienza Marcello Carrozzino – Software R&D Director di VRMedia, società nata nel 2002 da uno spin-off della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che in Sardegna ha creato un team di sviluppo formato da 20 giovani talenti dotati di elevate competenze nei settori delle nuove tecnologie, che lavora in collaborazione con il polo universitario di Cagliari.
A chiusura della sessione Nicoletta Amodio, Executive Adviser Ricerca e Innovazione di Confindustria, ha portato la sua esperienza in qualità di membro del Comitato di Sorveglianza del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 sottolineando quanto il Programma abbia contribuito ad innovare la modalità di collaborazione tra il mondo imprenditoriale e quello accademico, con ricadute positive per i territori coinvolti.
La parte conclusiva dei lavori, dedicata alla Programmazione 2021-2027, ha visto l’Autorità di Gestione, Sara Rossi, tracciare le linee prospettiche ed evolutive del PN RIC 21-27, che vedrà il Ministero dell’Università e della Ricerca impegnato nel ruolo di Organismo Intermedio per gestire le risorse (esclusivamente FESR) a favore della ricerca. I finanziamenti principali sono stanziati in seno all’Obiettivo di Policy 1 Europa più intelligente e saranno ripartiti tra l’obiettivo specifico 1.1 Sviluppare e rafforzare le capacità di ricerca e di innovazione e l'introduzione di tecnologie avanzate e l’obiettivo specifico 1.4. Sviluppare le competenze per la specializzazione intelligente, la transizione industriale e l'imprenditorialità. Ad intervenire per illustrare le prospettive sul nuovo ciclo di Programmazione Luciano Conte, DG Employment, Social Affairs and Inclusion della Commissione Europea, il quale ha confermato che seppure il PNRIC sarà finanziato esclusivamente con fondi FESR si cercherà comunque di garantire la prosecuzione degli investimenti in capitale umano, oggi finanziati dal FSE.

Video dell'evento

Video walk-in

I volti del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 - Ricercatori e dottori di ricerca della Sardegna

I volti del PON Ricerca e Innovazione 2014-2020 - Sardegna

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